Per la serie "Una palla a spicchi, mille storie" pubblichiamo un aneddoto estrapolato dal solito libro "Black Jesus" scritto dall' "avvocato" dove Federico Buffa mette in luce alcune stranezze degli americani prendendo spunto da un episodio per così dire "particolare".
56. ... Correva, eccome se correva, uno degli anni a metà degli '80. Io mi trovavo a Houston perché volevo andare a vedere Akeem Olajuwon, autentica ottava meraviglia del mondo. Un corpo scolpito di 2,08 con i piedi di Fred Astaire! Assolutamente incredibile, non sapeva giocare, ma era uno spettacolo mostruoso!
Ad un certo punto, ero seduto fortunatamente in tribuna stampa a bordo campo, mi volto guardo a destra, un coguaro! Quadrupede, esatto, il leone americano, perché l'università ha come nickname Cougars. Il coguaro con la domatrice. Io lo guardo: "Buonasera Coguaro". Il coguaro ad un certo punto dell'intervallo viene portato in mezzo al campo, e io mentre lo stavano facendo girare due o tre volte, incrocio lo sguardo del meraviglioso quadrupede ambrato, un po' attempato, che mi guarda proprio come dire: "Federì, amm'à campà". Povera bestia. Lo portano a metà campo e io: "Ma, scusa, che cosa ci sarà da fare ?". La domatrice a metà campo lo ferma, con un paio di pacchette sul costato, i 15.00 o quanti erano dell' Hotheinz Pavillon, 15.00 cristiani, beh magari cristiani no, comunque c'erano anche musulmani, vabbè quelli lì, si alzano e per tre minuti intonano: "Happy Birthday Dear Shasta!". Perché il quadrupede compiva 17 anni! Tre minuti di questa cosa! Ho pensato: adesso arriveranno 20 in camice bianco e almeno i mandanti di questa pantomima verranno portati in altro luogo. No! Altri due minuti di "Happy Birthday Dear Shasta!" Sono uscito dall' Hotheinz Pavillon con due certezze: a) che Olajuwon sarebbe stato un protagonista per molti anni a venire del basket indipendentemente dal livello;
b) che erano, precedentemente al mio arrivo, saltate le marcature e che era inutile collocare gli Stati Uniti assieme ad altri paesi!
Cinque minuti di "Happy Birthday Dear Shasta!" Ecco, "Dear Shasta" ancora ancora, ma i pupazzi no, proprio no, proprio non sono mai riuscito a superare l'impasse.
(Black Jesus, The Anthology, Federico Buffa)
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